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Musica in luoghi alternativi: dalla home music ai concerti negli spazi urbani

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Ci sono diversi spazi dove un musicista può suonare, non solo gli  auditorium o i teatri lirici. Una tendenza attualmente in voga è l’utilizzo di luoghi non convenzionali per concerti: case private, dimore storiche, magazzini, musei o addirittura parchi e mezzi pubblici. Alcuni esempi indicativi di questa scelta s’ispirano agli home concerts ottocenteschi. Li ritroviamo in tutta I’Italia, in luoghi di matrici diverse tra loro – dagli spazi privati, ai musei e ai grandi parchi pubblici. I nuovi ambienti per la musica permettono un contatto  molto più diretto e informale tra musicista e pubblico a tutto vantaggio dell’esperienza musicale.  L’utilizzo di spazi non convenzionali per concerti è una tendenza sempre più diffusa in Europa e oltre oceano. Questo fenomeno è in crescita in Italia, ma come nasce? L’ascolto della musica dal vivo è coinvolgente. Vedere il gesto tecnico dei musicisti, abbandonandosi all’emozione generata dalle note, significa sperimentare un momento di piacere, di benessere e di crescita culturale.  Tuttavia il musicista sul palco di un auditorium o di un teatro lirico o addirittura di un grande teatro all’aperto non ha modo di conoscere direttamente il proprio pubblico. Lo riconosce dall’intensità degli applausi o dalla richiesta di bis. Altro per l’artista è potersi esibire in un luogo privato o comunque in spazi più ridotti – o anche semplicemente più informali – che prevedono anche momenti conviviali in cui condividere la propria esperienza tramite uno scambio di opinioni. La scelta di piccoli ambienti privati per l’esecuzione di concerti non è un’esperienza nuova, appartenente al nostro millennio. Nuove sono le modalità di promozione, mutate grazie all’era digitale. I cosiddetti home concerts, concerti in case private, ricalcano in realtà una tradizione dell’Ottocento diffusa soprattutto in Germania nelle sue due forme: la Hausmusik, con cui s’intendeva la musica amatoriale praticata in famiglia o tra amici, e la Salonmusik, concerti privati eseguiti nelle case della buona borghesia dell’Ottocento in Europa, come forma di autoaffermazione sociale, con un repertorio più brillante e meno intimista. Principalmente si eseguivano concerti al pianoforte con esibizioni solistiche o a quattro mani, oppure concerti di canto accompagnati da un pianista. In Italia, prima della nascita del grammofono i concerti domestici, hanno contribuito attraverso la trascrizione per pianoforte della parte orchestrale alla diffusione del repertorio operistico, in particolare di Verdi e Rossini. Un  fenomeno ottocentesco nato in Austria sono le Schubertiadi, serate dedicate al repertorio di Franz Schubert, in cui spesso era presente il compositore e in cui il cibo e il vino facevano da contorno alla musica. La consuetudine delle Schubertiadi perdurò anche dopo la morte prematura del musicista e si diffuse oltre i confini. Molti sono gli esempi attuali del risveglio di questa tradizione in diverse case private. Ne citiamo alcuni a Padova, città da sempre attenta al mondo della musica. Vittoria Nalin, proprietaria di un palazzo nel centro storico di Padova, ha ideato l’evento “Metti una sera a cena… ”, una serie di performance pianistiche eseguite dal Maestro Giacomo Dalla Libera e di concerti di canto e pianoforte abbinati a cene con menu a tema. Nel 2018, anno in cui si sono celebrati i 150 anni dalla morte di Gioacchino Rossini, una delle serate è stata dedicata proprio alla cucina del compositore marchigiano notoriamente amante della buona tavola e abile cuoco. Il giovane sassofonista Enrico Marchioro è invece l’ideatore del progetto Fuori luogo, dedicato all’arte in spazi non convenzionali e finanziato dalla Fondazione Cariparo. Prevede la creazione di un portale – www.hostart.it – che promuove  eventi in case e in luoghi non solitamente adibiti a concerti. Lo scopo è portare arte e musica ovunque ce ne sia la possibilità. Anche in questo caso la home music è la principale fonte d’ispirazione. Il presupposto è di dare dignità al lavoro professionale del musicista evitando di offrire arte a titolo gratuito o di ricorrere alla ricerca di finanziamenti. Il musicista trova un accordo con l’ospitante per organizzare concerti in modo autonomo, nella speranza di ridare vita a una scena underground molto penalizzata nel nostro paese. Negli Stati Uniti – dice Enrico Marchioro – un numero crescente di musicisti vive esclusivamente grazie agli home concerts, semplicemente usufruendo della collaborazione di chi mette a disposizione un proprio spazio. Il vantaggio rappresentato dalla nuova figura del host (ospitante) è l’assenza d’intermediari, agenti, manager, discografici ed editori. Nella provincia di Padova ci sono altri esempi dell’utilizzo di spazi non convenzionali per la musica. Nel novembre 2018 è nato Barcoteatro, uno spazio multifunzionale ideato da una coppia di architetti, Antonio Susani e Federica Pocaterra. Si tratta di un tentativo ben riuscito di coniugare i concerti con una location idonea. Nel corso dei restauri di Villa Tron, nei pressi dell’orto botanico di Padova, la barchessa del complesso residenziale, tradizionalmente magazzino agricolo, si è rivelata come una sede adeguata per concerti. L’osservazione del rapporto tra altezza e dimensioni dello spazio, supportata dalla consulenza di tecnici, ha messo in evidenza un’acustica straordinaria. Vi è stata realizzata una sala da teatro che ospita fino a 100 spettatori. Qui l’associazione musicale MoMùs-MoreMusic, presieduta dal chitarrista Giacomo Susani, si è unita con l’associazione culturale On Off Spazio Aperto, promotrice di attività teatrali, dando vita allo spazio multifunzionale Barcoteatro. Il nome richiama l’origine tipologica del luogo, ossia la barchessa, ma ricorda anche una barca che raccoglie diverse esperienze culturali dal territorio circostante, compresi dei corsi di cucina. Insomma, un magazzino d’idee che si mette al servizio del pubblico e degli artisti che approdano qui nel cuore della città di Padova, aperti a nuovi incontri e stimoli culturali. Tutti i concerti, generalmente eseguiti da solisti o da duo o piccoli ensemble, sono presentati da giovani musicisti in veste di critici musicali. Il programma è introdotto da un intervento della durata di una decina di minuti in forma di lezione/concerto, per preparare il pubblico all’ascolto. Il momento più interessante degli eventi organizzati in Barcoteatro è il dopo-concerto, ossia il momento d’incontro del tutto informale con il musicista, in cui si scambiano opinioni bevendo un bicchiere di vino accompagnato dal cibo. Rimanendo nel territorio veneto, oltre ai Palazzi nel centro storico di Padova, vanno citati i concerti nelle ville storiche, di cui l’evento annuale “Festa della Musica Attiva” organizzata dalla Fondazione G.E. Ghirardi ONLUSVilla Contarini a Piazzola sul Brenta è uno degli esempi più significativi. Si tratta di due giornate dedicate alla musica, in prevalenza amatoriale. Una fitta rete di concerti propone diversi generi musicali e formazioni, riempiendo contemporaneamente molti spazi della più grande villa veneta, appartenuta al mecenate Marco Contarini e nota come luogo della musica fin dal XVII secolo. Qui lo spazio più ambito è sicuramente la Sala della Chitarra Rovesciata, luogo concepito come una cassa di risonanza. Possiede delle proprietà acustiche straordinarie, note a livello internazionale, tanto da essere stata oggetto di studi scientifici e utilizzato come sala per registrazioni. In tutta Italia, paese ricco di luoghi d’arte e dimore storiche, ci sono tantissimi altri esempi di utilizzo di spazi alternativi per fare musica, ma uno dei più celebri è l’evento Piano City Milano, un format ideato dal pianista e performer berlinese Andreas Keren, realizzato per la prima volta a Berlino nel 2011. Si tratta di un insieme di concerti e performance pianistiche che coinvolgono ogni anno in Europa centinaia di abitazioni e spazi privati e pubblici e altrettanti pianisti, amatori, studenti e professionisti. Il festival è interamente organizzato via internet attraverso specifiche app e un intenso utilizzo di youtube. Ogni musicista deve dedicare un minuto al provino e un minuto a presentarsi nello spazio della propria abitazione di fronte al proprio pianoforte. L’accreditamento delle case/pianisti e la prenotazione da parte del pubblico avvengono entrambi via web. A Milano la manifestazione musicale non si limita agli Home concerts, ma viene estesa a luoghi  pubblici insoliti. Si possono ascoltare concerti di pianoforte nei musei, nei parchi di molti quartieri della città e perfino  nei tram in movimento – dice la pianista Victoria Terekiev – con il pubblico che muta nel sali e scendi lungo il percorso urbano su rotaie. Fondamentale in questo evento ormai consolidato è il finanziamento da parte della municipalità e un massiccio contributo degli sponsor. Il successo riscosso da Piano City Milano presso la cittadinanza e da parte di un pubblico proveniente da fuori città è ogni anno in crescita. Insieme alle esperienze padovane questo conferma che un approccio più intimo o non convenzionale alla musica, in particolare a quella colta, è da sempre una chiave vincente per il mondo musicale. Isabella Longo ©2019 Radio Wellness®