8 dicembre 1980: quattro colpi di pistola mettevano fine alla vita di John Lennon, un gesto che spegne per sempre l’elemento distintivo dei Beatles e colui che cambiò la visione d’insieme del mondo.
Così Lennon dà vita successivamente alle sue opere più famose quali l’album John Lennon/Plastic Ono Band, Imagine nel 1971, sempre nello stesso anno nel periodo natalizio Happy Xmas (War Is Over), nel 1972 con Sometime In New York City,
Nel 1975 esce Rock’n’roll, raccolta di oldies che segna una sorta di “ritorno a casa”, alle radici della musica che Lennon ha sempre prediletto, fino ad arrivare nel 1980 con Double Fantasy dove il successo riesplode, grazie a ballate struggenti come “Woman” e “Just Like Starting Over”.
Ma proprio mentre quest’ultimo l’album sta scalando le classifiche, arriva la tragedia dell’8 dicembre 1980 a spezzare per sempre la vita del genio di Liverpool.
Poco dopo le 23.00 con quattro colpi di pistola, Mark David Chapman uccise John Lennon proprio davanti al Dakota Building. Un momento tanto agghiacciante quanto unico, in quanto l’assassino, invece di scappare, si mise a leggere un libro.
Il suo intento era infatti quello di entrare nella storia per aver sparato ad una delle icone più popolari del momento. “Lo sai che cosa hai fatto?”. “Sì, ho appena sparato a John Lennon”. Fu questa la fredda risposta che Mark David Chapman diede al custode del Dakota Building.
Chapman venne arrestato senza opporre resistenza in quanto il suo obiettivo era stato raggiunto, un obiettivo dato dal bisogno di essere “qualcuno” in quanto da tempo soffriva di depressione a causa di una pesante insoddisfazione sociale.
Oggi, il mito di John Lennon resta più che mai vivo e attuale, fonte di ispirazione per artisti in tutto il mondo; il suo volto utilizzato nelle opere più famose della pop art, nonchè il simbolo dei principali movimenti pacifisti.
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