Halloween e la magia di una festa unica. Ormai l’idea dei bambini che suonano alla nostra porta chiedendo dolcetto o scherzetto non ci stupisce più, anzi. La verità è che questi riti, solitamente considerati di matrice anglosassone, appartengono alla nostra tradizione molto più di quello che possiamo immaginare. «Halloween era una sorta di capodanno agrario, una ricorrenza che era festeggiata nel momento in cui finivano i raccolti e si procedeva alle semine» ci ha raccontato Eraldo Baldini che assieme a Giuseppe Bellosi ha scritto il libro, Halloween. Origine, significato e tradizione di una festa antica anche in Italia, edito da Il ponte vecchio.
Insomma, Halloween è tutto tranne che una festa solo americana. Legata alle celebrazioni celtiche di Samhain, la fine dell’estate, ma anche alla Parentalia romana, la celebrazione di Ognissanti arriva relativamente tardi Oltreoceano. «Viene portata negli USA nell’800 dagli immigrati irlandesi e scozzesi diventando quella che conosciamo noi oggi» ha spiegato Baldini. Ma nella nostra cultura contadina veniva celebrata molto prima e aveva connotazioni meno macabre e demoniache. Si invocava il favore dei defunti, infatti, come atto di rispetto e di buon augurio.
La copertina del libro di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi
«Questo tipo di festività aveva una durata di 12 giorni, dal 31 ottobre al giorno di San Martino, l’11 novembre. Era un periodo fuori dal tempo ordinario e per questo aperto al ritorno dei morti che erano i numi tutelari della vita. Il ritorno dei morti era considerato necessario, perché avveniva uno scambio: si offrivano loro doni e accoglienza in cambio di protezione». ha aggiunto Baldini.
Un ponte tra due mondi
Nei tempi antichi non esisteva il rito del trick or treat, ma quello delle questue, una sorta di carità chiesta in nome dei defunti. La paura non faceva parte di questo scenario, anche se in certi casa si chiedeva una protezione dagli spiriti malvagi. «Quando le porte si aprivano sull’aldilà potevano arrivare anche i morti implacati, i morti nella colpa e questo creava anche dei riti difensivi che si ritrovano nel folklore di tutte le regioni, non solo in quelle del Nord Italia».
La dolcezza dei ricordi
Solo per pochi giorni dunque vivi e morti potevano ritrovarsi e comunicare in una celebrazione festosa e luminosa. Abbiamo chiesto allora ad Eraldo Baldini qualche ricordo della sua infanzia. «Vivevo nella campagna romagnola e ancora la mattina del primo novembre i miei genitori mi facevano alzare presto, all’alba, per lasciare il letto ai morti che tornavano e mia madre e mia nonna cambiavano le lenzuola. Mio nonno mi raccontava che da bambini intagliavano le zucche con la candela dentro. Penso che reintegrare i defunti nella società dei vivi sia una cosa bella e poetica. Uno sguardo superficiale parla di americanata, ma non è così. Anche se è chiaro che Halloween sconta tutti i difetti di una globalizzazione improntata sul consumismo» ha concluso Eraldo Baldini.
Halloween in pillole
Sarà il primo Halloween durante la pandemia di Covid-19. Tra gli eventi più famosi che non si effettueranno ci sono la parata sulla Sixth Avenue a New York e i tour della città di Salem.
I costumi più gettonati di questo folle 2020 arrivano sicuramente dalle serie televisive: La Casa di Carta, Breaking Bad, Stranger Things, Peaky Blinders. Ma il vincitore assoluto sarà Joker. Meglio restare a casa e in sicurezza, ma qualche idea ve l’abbiamo data.
Halloween muove un volume di affari enorme negli Stati Uniti, secondo solo al Natale. Si parla di due miliardi di dollari. La voce più alta in bilancio? Quella dei dolci e delle caramelle (e della decorazione della casa).
Tra i film più celebri dedicati alla notte delle streghe c’è Halloween di John Carpenter. La follia omicida di Mike Myers spaventa ancora oggi.