ROMA – Una voce unica, potente e melodiosa al contempo. Una presenza scenica invidiabile, capace di rendere ogni esibizione trascinante. Aretha Franklin è stata una vera dea della musica. E alla regina del Soul, questo il suo soprannome, è dedicato un film che ha già creato attesa: Respect. Il titolo fa riferimento ad una delle canzoni più celebri di Aretha Franklin, un pezzo di Otis Redding del 1965, che Mrs. Franklin portò al successo universale due anni più tardi.
Nel cast del film, che sarà distribuito in Italia dalla Eagle Pictures, ci saranno anche Forest Whitaker, Marlon Wayans e la cantante Mary J. Blige. Quest’ultima incarna un’altra grande stella della black music, Dinah Washington.
Ad interpretare la grande Aretha è Jennifer Hudson, altra artista dal talento straordinario che nel 2007 si aggiudicò l’Oscar come miglior attrice non protagonista per Dreamgirls, musical con Beyoncé ispirato alla vita e alle opere delle Supremes di Diana Ross. C’è già chi parla di nomination per la Hudson, che la stessa Franklin, prima di morire nel 2018, giudicò con grande favore e che nel film diretto dalla sudafricana Liesl Tommy canta in prima persona tutte le hit della colonna sonora. E dal teaser trailer ufficiale pubblicato qualche giorno fa non possiamo fare a meno di notare che l’impresa sia del tutto alla sua portata.
Guarda il trailer italiano di Respect
Cosa sappiamo di Respect?
Il film sarebbe dovuto uscire qualche mese fa, ma la crisi mondiale legata all’emergenza Covid-19 ha fatto slittare la data americana al prossimo gennaio (con un’anteprima speciale a Natale). L’opera si focalizza su un ampio arco narrativo: dagli anni giovanili di Aretha, figlia di un pastore battista e di una cantante di gospel, fino al trionfo della maturità.
Proprio in chiesa Aretha ha iniziato a cantare con le due sorelle, Carolyn ed Erma. Soffrì molto per il divorzio dei suoi genitori, avvenuto quando aveva appena sei anni. Nel 1956, a soli 14 anni, il primo album. Ma fu solo grazie all’intuizione di Jerry Wexler e Arif Mardin dell’Atlantic Records, che Aretha si impose come interprete di razza, diventando nota grazie al brano Today I sung the blues del 1961. Da lì in avanti, arrivano i successi memorabili: Runnin’ out of fools, You made me love you, I say a little prayer, del grande Burt Bacharach, e ovviamente, Respect.
La nascita del mito
Pubblicato nell’aprile del 1967, Respect, il cui testo in origine aveva la prospettiva di un uomo che chiedeva rispetto alla sua donna, è diventato con Aretha un inno alla liberazione femminile – con lo spelling della parola R-E-S-P-E-C-T – e contro la discriminazione razziale. La lotta di Aretha Franklin in favore dei diritti civili della popolazione afroamericana è un altro elemento forte che emerge dal trailer di Respect. E di sicuro, oggi, nell’epoca del Black Lives Matters, assume un valore ancor più forte.
Aretha Franklin, dunque, fu simbolo sociale e culturale di grande importanza. Nonostante gli alti e bassi di una carriera che fu rilanciata nel 1980 dalla preziosa partecipazione al cult movie di John Landis, The Blues Brothers, in cui la cantante si esibiva in una scatenata interpretazione di Think.
Aretha Franklin in pillole
In carriera ha vinto 21 Grammy. Uno anche alla migliore esibizione di un gospel assieme a Mary J. Blige. È al primo posto della lista dei 100 cantanti più grandi di tutti i tempi di Rolling Stone magazine. Ed è stata la prima donna ad entrare nella Rock and Roll Hall of Fame, il 20 gennaio 1987.
Ha avuto due mariti, Ted White, suo manager alla Columbia e Glynn Turman e quattro figli.
Nel 2015 fece commuovere il presidente Barack Obama grazie alla sua interpretazione di You Make me feel (like a natural woman), durante la serata di celebrazione per l’autrice della canzone, Carol King
Dopo Einstein e Picasso, National Geographic dedicherà ad Aretha la terza stagione della serie biografica Genius. Ad interpretarla sarà Cynthia Erivo, candidata agli ultimi Oscar per il film Harriet.
Durante la cerimonia dei Grammy del 1998 sostituì Luciano Pavarotti, colto da un malore, interpretando il Nessun dorma di Giacomo Puccini.
Fu sepolta con le sue scarpe preferite: un paio di décolleté rosse con i tacchi a spillo.